1) Chi scrive non è un critico, ma un semplice appassionato, quindi fatevi sotto e dite la vostra;
2) Non mi piacciono le classifiche, per cui non non vi aspettate un podio;
3) Vista la premessa numero 1, mi permetto di scrivere un po' quel che cazzo mi pare, spero che nessuno si offenda (ma immagino che al limite mi darete dell'ignorante!).
Tradendo il punto numero 2, vi do il titolo che per me è il più importante del decennio: Parla con lei di Pedro Almodovar. Ho un ricordo abbastanza sbiadito di questo film, lo andai a vedere con un mio amico ed entrambi uscimmo dal cinema senza averci capito molto, ma provando un' impressione fortissima. Certo che era bella la ragazza che usciva dal coma, e il film nel film, con l'uomo che diventa piccolo ed entra nella vagina dell'amante e Caetano Veloso che canta e tu che vorresti essere lì su quella spiaggia di sera. E poi tutto il resto, immagini e battute che riaffiorano alla mente poco alla volta e tu capisci che forse ci vuole del tempo prima che i film veramente belli smettano di dirti qualcosa. ( Stranezze: agli spagnoli non piace Almodovar, ma apprezzano molto Tinto Brass!)
Ci sono altri due titoli che ricordo remotamente e che giudicai capolavori all'epoca, Dolls di Takeshi Kitano e Elephant di Gus Van Sant. Non so quanto mi rappresentino ora, ma mi sembra il caso di nominarli. Il primo di un formalismo esasperato, antonioniano, che va a mettere a nudo tutta la fragilità della condizione umana (Dopo questo film Beat Takeshi si è un po' perso per strada). Il secondo innovativo nello stile e spietato nella trattazione della tematica, la strage di Columbine (Non ci dimentichiamo anche il recente e ottimo Milk, di Van Sant).
Un film che sicuramente ha colorato gli anni zero è Il favoloso mondo di Amelie di Jean-Pierre Jeunet. E li ha anche musicati, con la splendida colonna sonora di Yann Tiersen, che ora è diventata quasi banale per via dell'abuso che se ne è fatto negli spot Tv, ma che all'uscita del film ci passavamo come qualcosa di raro e da nascondere dalle orecchie dei più per goderne soltanto noi.
Spike Lee alterna film buoni a film meno buoni, ma fa il botto con Inside man, film di rapina con meccanismo ben oliato e risvolti politici. La storia è una bomba a orologeria e di contorno vediamo la nevrosi dell'America colpita dopo l'attaco alle due torri (sono convinto che Enrico Ghezzi definirà le riprese dell'attentato alle Twin Towers come il FILM del decennio – ma baffa...).
Io non sono qui, di Todd Haynes è una delle pellicole più dannatamente geniali di questo decennio. E non sono d'accordo con chi mi dice che se non conosci la biografia di Bob Dylan non puoi apprezzare il film. Perchè il film racconta delle storie e, anche senza capire i tanti rimandi alle situazioni reali, queste storie funzionano. E chi le ha cucite insieme lo ha fatto in maniera perfetta.
Terry Gilliam realizza con Tideland il suo secondo capolavoro assoluto dopo Brazil. Il film è tanto angosciante quanto esaltante, il regista dipinge alla maniera di Van Gogh e racconta come un Lewis Carrol che ci è andato giù pesante con l'LSD. Una storia d'amore.
Chi riesce a mettere insieme pubblico e critica è Christopher Nolan. Da Memento all'ultimo Batman non sbaglia un colpo, ma il mio film preferito rimane The Prestige. Il mio ex-coinquilino, una persona eccezionale e con un certo talento per la tecnica, ha provato a ripercorrere tutte le tappe della carriera di Nicholas Tesla. Spero solo che adesso non ce ne siano due di lui in giro per Bologna.
Se mi lasci ti cancello di Michel Gondry. Appena finita la proiezione ci è voluto un attimo perchè pensassi “Che bello!” e un altro attimo per capire che quel film era una merda. La storia di due automi che vengono spacciati per umani che si prendono, si lasciano e si prendono solo perchè lo sceneggiatore, Charlie Kauffman, prova prurito al mento. Rimando ai commenti per gli insulti.
Chi l'avrebbe mai detto che la letteratura italiana sarebbe arrivata agli Studios?!Marc Forster cita espressamente Calvino e fa uso dei testi di Pirandello per Vero come la finzione, con l'ottimo Will Ferrel. Ma questa volta il gioco intellettuale non svilisce i sentimenti, perchè la finzione dei personaggi è svelata fin dall'inizio della pellicola.
La Città Incantata di Miyazaki Hayao. L'ho scritto bene il nome del regista? Beh, che dire, il film doveva piacermi a tutti i costi... osannato dalla critica, nonché dall'elite dei miei amici filonipponici. Il film in realtà mi ha annoiato tantissimo, ho voluto a tutti i costi vederci una morale del lavoro e del sacrificio, un' etica con gli occhi a mandorla, ma ora non ce la faccio più a fare il paraculo. Recito un mea culpa e spero che un domani Miyazaki diventi il mio regista preferito.
Per quanto riguarda i pesci grossi dell'industria non ci possiamo dimenticare della Pixar e dei suoi pesciolini animati. Nemo, di certo, ma non ci dimentichiamo di Monsters & Co, forse il migliore dei film animati della Disney-Pixar, per arrivare ai recenti Wall-E e Up! Poco da aggiungere e tanto di chapeaux!
Michael Night Shyamalan alza il tiro e con The Village, prende per il culo la sua produzione precedente (svelando il mistero a metà pellicola) e mette in scena gli incubi di una comunità che vive isolata e che è metafora dell'autoisolamento e dell'autismo degli States dopo l'11 settembre. Bellissima la figlia di RickyRonHowardCunning, Bryce Dallas Howard e grande Joaquin Phoenix (ma per capire davvero il suo talento bisogna vedere Two Lovers).
Scriviamo Gran Torino, ma leggiamo Clint Eastwood TUTTO, il veterano del cinema che negli anni zero si è assunto tutte le responsabilità dovute a chi ha vissuto tanto. E che nel finale di Gran Torino lancia un grande messaggio a tutti quanti.
Tarantino realizza il suo film del decennio con Kill Bill 1. L'azione, il ritmo serrato, il sangue, l'ironia, le citazioni, le musiche rendono questo episodio il migliore dei due. Ahimè non sono riuscito a farmi piacere Inglorious Basterds, per molti e per lui stesso il film migliore del cineasta.
Michael Mann e il suo doppio binario analogico-digitale fanno bingo sia con Collateral che con l'elegantissimo Public Enemies. In quest'ultimo film Johnny Depp incarna il gangster romantico, l'antieroe che si fa fottere dagli sbirri pur di mantenere la parola data alla sua donna. Al cinema quando i due protagonisti escono da un locale e il vento scompiglia loro i capelli io ho tirato su il bavero della mia giacca.
Ometto volutamente i film di Paul Thomas Anderson e Wes Anderson, perchè è un momento di ripensamento su questi due registi, li ho amati molto ma al momento non mi sento di citare nessuno dei loro film, mentre se dovessi dare il titolo di un film italiano direi sicuramente Gomorra, film che si impone sia per i contenuti (non è un banale adattamento del libro) che per le scelte registiche di Matteo Garrone.
2) Non mi piacciono le classifiche, per cui non non vi aspettate un podio;
3) Vista la premessa numero 1, mi permetto di scrivere un po' quel che cazzo mi pare, spero che nessuno si offenda (ma immagino che al limite mi darete dell'ignorante!).
Tradendo il punto numero 2, vi do il titolo che per me è il più importante del decennio: Parla con lei di Pedro Almodovar. Ho un ricordo abbastanza sbiadito di questo film, lo andai a vedere con un mio amico ed entrambi uscimmo dal cinema senza averci capito molto, ma provando un' impressione fortissima. Certo che era bella la ragazza che usciva dal coma, e il film nel film, con l'uomo che diventa piccolo ed entra nella vagina dell'amante e Caetano Veloso che canta e tu che vorresti essere lì su quella spiaggia di sera. E poi tutto il resto, immagini e battute che riaffiorano alla mente poco alla volta e tu capisci che forse ci vuole del tempo prima che i film veramente belli smettano di dirti qualcosa. ( Stranezze: agli spagnoli non piace Almodovar, ma apprezzano molto Tinto Brass!)
Ci sono altri due titoli che ricordo remotamente e che giudicai capolavori all'epoca, Dolls di Takeshi Kitano e Elephant di Gus Van Sant. Non so quanto mi rappresentino ora, ma mi sembra il caso di nominarli. Il primo di un formalismo esasperato, antonioniano, che va a mettere a nudo tutta la fragilità della condizione umana (Dopo questo film Beat Takeshi si è un po' perso per strada). Il secondo innovativo nello stile e spietato nella trattazione della tematica, la strage di Columbine (Non ci dimentichiamo anche il recente e ottimo Milk, di Van Sant).
Un film che sicuramente ha colorato gli anni zero è Il favoloso mondo di Amelie di Jean-Pierre Jeunet. E li ha anche musicati, con la splendida colonna sonora di Yann Tiersen, che ora è diventata quasi banale per via dell'abuso che se ne è fatto negli spot Tv, ma che all'uscita del film ci passavamo come qualcosa di raro e da nascondere dalle orecchie dei più per goderne soltanto noi.
Spike Lee alterna film buoni a film meno buoni, ma fa il botto con Inside man, film di rapina con meccanismo ben oliato e risvolti politici. La storia è una bomba a orologeria e di contorno vediamo la nevrosi dell'America colpita dopo l'attaco alle due torri (sono convinto che Enrico Ghezzi definirà le riprese dell'attentato alle Twin Towers come il FILM del decennio – ma baffa...).
Io non sono qui, di Todd Haynes è una delle pellicole più dannatamente geniali di questo decennio. E non sono d'accordo con chi mi dice che se non conosci la biografia di Bob Dylan non puoi apprezzare il film. Perchè il film racconta delle storie e, anche senza capire i tanti rimandi alle situazioni reali, queste storie funzionano. E chi le ha cucite insieme lo ha fatto in maniera perfetta.
Terry Gilliam realizza con Tideland il suo secondo capolavoro assoluto dopo Brazil. Il film è tanto angosciante quanto esaltante, il regista dipinge alla maniera di Van Gogh e racconta come un Lewis Carrol che ci è andato giù pesante con l'LSD. Una storia d'amore.
Chi riesce a mettere insieme pubblico e critica è Christopher Nolan. Da Memento all'ultimo Batman non sbaglia un colpo, ma il mio film preferito rimane The Prestige. Il mio ex-coinquilino, una persona eccezionale e con un certo talento per la tecnica, ha provato a ripercorrere tutte le tappe della carriera di Nicholas Tesla. Spero solo che adesso non ce ne siano due di lui in giro per Bologna.
Se mi lasci ti cancello di Michel Gondry. Appena finita la proiezione ci è voluto un attimo perchè pensassi “Che bello!” e un altro attimo per capire che quel film era una merda. La storia di due automi che vengono spacciati per umani che si prendono, si lasciano e si prendono solo perchè lo sceneggiatore, Charlie Kauffman, prova prurito al mento. Rimando ai commenti per gli insulti.
Chi l'avrebbe mai detto che la letteratura italiana sarebbe arrivata agli Studios?!Marc Forster cita espressamente Calvino e fa uso dei testi di Pirandello per Vero come la finzione, con l'ottimo Will Ferrel. Ma questa volta il gioco intellettuale non svilisce i sentimenti, perchè la finzione dei personaggi è svelata fin dall'inizio della pellicola.
La Città Incantata di Miyazaki Hayao. L'ho scritto bene il nome del regista? Beh, che dire, il film doveva piacermi a tutti i costi... osannato dalla critica, nonché dall'elite dei miei amici filonipponici. Il film in realtà mi ha annoiato tantissimo, ho voluto a tutti i costi vederci una morale del lavoro e del sacrificio, un' etica con gli occhi a mandorla, ma ora non ce la faccio più a fare il paraculo. Recito un mea culpa e spero che un domani Miyazaki diventi il mio regista preferito.
Per quanto riguarda i pesci grossi dell'industria non ci possiamo dimenticare della Pixar e dei suoi pesciolini animati. Nemo, di certo, ma non ci dimentichiamo di Monsters & Co, forse il migliore dei film animati della Disney-Pixar, per arrivare ai recenti Wall-E e Up! Poco da aggiungere e tanto di chapeaux!
Michael Night Shyamalan alza il tiro e con The Village, prende per il culo la sua produzione precedente (svelando il mistero a metà pellicola) e mette in scena gli incubi di una comunità che vive isolata e che è metafora dell'autoisolamento e dell'autismo degli States dopo l'11 settembre. Bellissima la figlia di RickyRonHowardCunning, Bryce Dallas Howard e grande Joaquin Phoenix (ma per capire davvero il suo talento bisogna vedere Two Lovers).
Scriviamo Gran Torino, ma leggiamo Clint Eastwood TUTTO, il veterano del cinema che negli anni zero si è assunto tutte le responsabilità dovute a chi ha vissuto tanto. E che nel finale di Gran Torino lancia un grande messaggio a tutti quanti.
Tarantino realizza il suo film del decennio con Kill Bill 1. L'azione, il ritmo serrato, il sangue, l'ironia, le citazioni, le musiche rendono questo episodio il migliore dei due. Ahimè non sono riuscito a farmi piacere Inglorious Basterds, per molti e per lui stesso il film migliore del cineasta.
Michael Mann e il suo doppio binario analogico-digitale fanno bingo sia con Collateral che con l'elegantissimo Public Enemies. In quest'ultimo film Johnny Depp incarna il gangster romantico, l'antieroe che si fa fottere dagli sbirri pur di mantenere la parola data alla sua donna. Al cinema quando i due protagonisti escono da un locale e il vento scompiglia loro i capelli io ho tirato su il bavero della mia giacca.
Ometto volutamente i film di Paul Thomas Anderson e Wes Anderson, perchè è un momento di ripensamento su questi due registi, li ho amati molto ma al momento non mi sento di citare nessuno dei loro film, mentre se dovessi dare il titolo di un film italiano direi sicuramente Gomorra, film che si impone sia per i contenuti (non è un banale adattamento del libro) che per le scelte registiche di Matteo Garrone.
Grande Brazi che smonta Miazzachi, e non solo per quello! Stavolta non sei stato per niente ... fuori luogo.
RispondiEliminarico
I don't agree. Miyazaki è inattaccabile. Non sono d'accordo sulla presunta pesantezza della città incantata. Per quanto riguarda la pixar credo che i film siano pure carini ma studio Ghibli secondo me sono di un'altra categoria.
RispondiEliminaOvviamente de gustibus non disputandum est....
dzuzè
il mio appunto riguarda il film di gondry.
RispondiEliminariguardo alla sceneggiatura posso capire il parere soggettivo e le conseguenti critiche.
ma, brasi, la tua analisi è incompleta.
non hai preso la parte più importante dell'opera, quella visiva.
mi sembra piuttosto, caro il mio brasi, che il tuo giudizio è volto a contrastare il parere iper-positivo di qualcuno che ti sta sulle palle, che tu ritieni incompetente in materia e mosso da semplici parametri estetici e modaioli.
insomma, per andare controcorrente ti sei aggrappato a qualche difetto di contenuto.
facendo così però potremmo avere da obiettare su qualsiasi cosa, perché la perfezione certo non esiste.
la verità è che "se mi lasci ti cancello" è un capolavoro, la cui unica sfortuna (lo dico per venirti incontro) è quella di essere stato preso a manifesto da certi ambienti pseudo-qualcosa, che con le loro vacue argomentazioni sviliscono ogni cosa che toccano.
però, scusa, chissenefrega!
ti consiglio di riguardarlo perché è un peccato che tu non sia riuscito a godertelo.
tone
scusate, ho un'altra critica.
RispondiEliminami sa che sono stato io a dire che "se non conosci la biografia di Bob Dylan non puoi apprezzare il film". bhè, sono d'accordo con me stesso.
a me il film ha tanto ricordato la mia mappa concettuale per l'esame di maturità.
così come il mio azzardato collegamento fra il pessimismo di Schopenauer (filosofia) e l'esplosione di una supernova (astronomia) che genera altre stelle (da qui l'idea che il semplice contrasto fra pessimismo/ottimismo fosse sufficiente a collegare le due materie), allo stesso modo haynes mi sembra forzare l'intreccio delle varie fasi della vita di Dylan, rendendo il tutto troppo disorganico.
ok, il messaggio è che la sua storia è troppo incasinata per essere riportata in modo lineare, forse, ma dovrebbe pur essere comprensibile se l'intento è farla conoscere. e quel montaggio non aiuta.
e le storie che il film racconta non mi sembrano queste grandi storie.
insomma, brasi, ghezzi credo che sarebbe d'accordo con te.
tone
Dai Brazi non puoi dire che "Se mi lasci ti cancello" è una merda. Ho sentito parlare di questo film talmente tante volte dai miei amici che praticamente lo conoscevo a memoria prima di vederlo. Il film è costruito molto bene, funziona. A me ha avuto l'effetto di mandarmi in malinconia per un pomeriggio intero.
RispondiEliminaGiorgio
A me la Città Incantata piace molto. La Principessa Mononoke si mi ha annoiato da morire (e lo considerano un capolavoro). Di Se Mi Lasci Ti Cancello ne abbiamo parlato di persona...poi...poi...ah si, dire che Inglorious Basterds è il film migliore di Tarantino significa essere completamente fuori di testa quindi te l'appoggio volentieri (sempre metaforicamente)...poi Dolls! Dolls! Dolls! Amo alla follia Kitano, ma la visione di Dolls è stata per me l'equivalente di una martellata sulle palle...e Elephant penso sia davvero un film sopravvalutato (e non dico che sia brutto o girato male). Public Enemies invece ha avuto su di me lo stesso effetto di The Departed di Scorsese, mi ha lasciato completamente spaesato, incapace di dare un giudizio definitivo. Non so da cosa dipenda, comunque voglio rivederlo presto per capire. Per il resto condivido davvero tutti i tuoi commenti e le tue scelte, anche se hai lasciato fuori il vero capolavoro del decennio: ZOOLANDER!!!! Ah ah!!! Scherzo...no, non scherzo. Ciao Brasi!
RispondiEliminaAndrystarsailor
brazil ma "parla con lei " l'ho visto dormendo?
RispondiElimina:P
zardro
Tone, per quanto riguarda "Io non sono qui", NO, non sei stato tu a dirmi che bisogna conoscere la biografia di Dylan... è stato Maurizio Cabona de "Il giornale", spero che non sia uno dei tuoi numi tutelari. In ogni caso il tuo appunto è più che valido, io potrei essere stato troppo affascinato dal montaggio, di fatto non riesco a smettere di pensare che quel film sia bellissimo
RispondiEliminaPer quanto riguarda "Se mi lasci ti cancello", il parere iper-positivo è il tuo... ad ogni modo tu dici che argomenti, ma come al solito non parli del film. Io ti ho sempre parlato del film, di come le sequenze iniziali siano davvero poetiche e di come la parte del viaggio nella mente interrompe cinicamente la storia d'amore spezzando anche la linearità dello stile del film fino a quel punto e introducendo un divertissement fine a se stesso. E ti posso assicurare che quando un film non mi piace lo sento nello stomaco.
brà
IO direi che lo senti negli occhi ahahahah
RispondiEliminaDzuzepino