lunedì 15 febbraio 2010

Brasi la blecche! Gil Scott-Heron, Corinne Bailey Rae, NNeka, Erykah Badu

Al primo posto della chart di Brasi troviamo Corinne Bailey Rae con il suo nuovo disco The Sea. La ragazza sembra essere uscita alla grande dall'esperienza dolorosissima della perdita del marito per overdose e questo lavoro sembra scritto e registrato in stato di grazia. I'd do it all again, il primo singolo è uno di quei brani che colpiscono al primo ascolto, così naturalmente bello che quasi non hai voglia di sentire il resto. Sorrendo le tracce troviamo alternate suggestioni cantautorali a virate rock, a ballate piene di soul in cui la voce sottile e allo stesso tempo potente della cantante si appoggia su semitoni e note blu che creano sospensione e spiazzano (si pensa a Roberta Flack, ma anche a Joan as a Policewoman). Curiosamente alla produzione, che è di Steve Brown e Steve Chrisanthou, collaborano anche James Poyser e ?uestlove che firmano il pezzo più rock dell'album, The blackest Lily.

Gil Scott-Heron torna con un disco in studio dopo 16 anni. La sua storia si è arricchita di pagine dolorose, la detenzione per droga e violenze domestiche, ma la sua ars poetica è intatta e torna a vibrare negli spoken-word recitati sulle basi di Kanye West. Dall'altra parte, quando intona il canto, la voce gli diventa aspra, un urlo strozzato e dannatamente blues, quello che il nostro emette ricantando brani di Robert Johnson, Bill Callahan, Brook Benton. Sembra quasi che la possibilità di cantare con l'anima si sia dissolta in questo scorcio di ventunesimo secolo. Ad ogni modo ci sono dischi, come questo, che non contano tanto per il singolo arrangiamento o per il singolo verso, ma dimostrano il loro valore nell'architettura complessiva e nel riaffermarsi della forte personalità dell'autore. Un gioiello il video che ho postato qui sotto.

Di sicuro il disco di NNeka, Concrete Jungle, è quello che vale di meno tra i tre. C'è la Okayplayer di ?uestlove che lo sta spingendo tantissimo, ma nè la gran voce della cantante nigeriana nè il fantasma dell'Africa che riemerge in certi arrangiamenti riescono a coprire le falle di una produzione opaca e per nulla all'altezza delle belle parole con cui viene promosso il disco.

Infine il 30 di marzo è la data indicata per l'uscita del nuovo album di Erykah Badu, New Amerykah part II: the return of the Ankh. Per ora sono girati due pezzi niente male su internet, uno dei quali, "Window Seat" è accreditato come primo singolo ufficiale. Se dovesse confermarsi la formula del precedente (e i produttori sono i medesimi, Madlib, J Dilla, Sa-ra. ecc.) c'è da aspettarsi un disco che spacca il culo!

Brasi


1 commento:

  1. ue mi rubi il mestiere?scherzo ottime recensioni ottimi artisti.il ritorno di Gil è stato veramente un fulmine a ciel sereno,non si avevano notizie da parecchi anni,la sua detenzione il suo alcolismo lo hanno portato in un baratro dove solo la sua poesia e la sua musica potevano aiutarlo a risalire,e lo ha fatto, ancora una volta alla grande.bentornato Gil.
    Family Groove by Nik
    vorrei segnalarti anche il ritorno di Sade dopo 10 anni con "soldier of love"

    RispondiElimina