sabato 20 febbraio 2010

SOTTO OSSERVAZIONE: the Record’s

Pronto il secondo albumo dei bresciani Record’s, De Fauna et Flora. Confermano e rilanciano dopo l’ep d’esordio e l’LP Money’s on Fire.
Versatili e camaleontici, si vede che macinano pop rock di ogni epoca e sorta. Hanno infatti provato a ingabbiarli più volte sotto etichette come “power pop” o “garage” o come band rock and roll anni ’50. Non gliene sta nessuna addosso perché l’attitudine è proprio quella indie di rimescolare quello che gli capita sul piatto senza particolari nostalgie. Ok Rodolfo è un pezzo che potrebbe essere chessò degli Zombies ma poi scendi nella tracklist e ti accorgi che non è la copia calligrafica l’intento che si sono prefissi e questo è seempre una cosa buona. Cioè potrebbero essere pure una band coeva ai Blur o, la sparo, ai Super Furry Animals, ma invece sono semplicemente una band che disprezza i confini. Di più, a sto giro tentano di deragliare proprio verso altre rotte distanti dall’indie rock (es. Panama Hat, Call of the Ice). Insomma se proprio dobbiamo inquadrarli, io li taggherei come pop rock. Metto l’accento sul pop, hanno delle melodie veramente gustose. Una su tutte, la ballata I love my family.
Passiamo alle bastonate ora. Li ho visti suonare l’anno scorso e un po’ mi delusero per l’esecuzione. La sensazione era quella di “scarsa convinzione”, che purtroppo non è necessariamente sinonimo di delicatezza. Stessa sensazione che trovo nel nuovo album. Non saprei spiegare bene. In parte è nella voce. Ma più in generale sarà nell’indecisione tra stare più dalla parte del rock o da quella del pop. Rischi che si corrono quando si disprezzano i confini di genere.
Con questo non voglio dire che soffrano di disturbi di personalità, ma è sempre meglio tenerli… sotto osservazione.
Lunedì alle 22 saranno con Tone e Brasi ospiti nella loro Room8 a Bologna, su Radioflo.it .
Il disco, invece, lo potete ancora ascoltare su rockit.

rico

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