mercoledì 7 aprile 2010

Keep Cool, la rassegna di Cool Club

Tra Fabbriche di Nichi e vacanze pasquali ci siamo fatti una bella abbuffata di microeventi a base di band locali che avrà la festa della pagnotta finale con il Primo Maggio al camping Sentinella (a presto news) di Torre dell'Orso. Questo abuso di band indigene non ci dispiace per la verità, avremmo solo bisogno vedere dei “concerti veri”!
Alcuni concerti veri sono nella rassegna Keep Cool, partorita dalla mente del Caesar di Coolclub, che è anche il direttore artistico. I nomi sono tanti e al solito, c’è del buono e c’è dell’opinabile. In generale si può dire che la linea seguita è quella di non osare troppo (e chi li biasima!), diciamo fare passi lunghi quanto la gamba. L’ossatura della rassegna è fatta di colpi sicuri come Zen Circus, Motel Connection e Julie’s Haircut, ma soprattutto il Teatro degli Orrori che ha messo d’accordo tutti i pubblici della musica indipendente italiana, e infatti hanno piazzato un clamoroso sold out a Lecce col concerto ai Cantieri Koreja.
Il brodo così è già saporito ma è comunque allungato con nomi relativamente nuovi come Masoko (opinabili questi sì), Pan del Diavolo, Polar for the Masses e Yes Daddy Yes (??) e gli immancabili Ulan Bator che fanno ormai gli allungatori di brodo per professione;D
Ci sono però anche i passi più lunghi della gamba che si chiamano Sophia e Langhorne Slim, artisti di rilievo internazionale di cui magari parleremo e che, per poterseli permettere a Lecce, bisogna sempre passare per una buona dose di rock (quasi) mainstrem propedeutica. Ma questo è sano cerchiobottismo musicale.

rico

10 commenti:

  1. Ciao, ti ho lasciato un commento al post:
    http://odelays.blogspot.com/2009/01/confermo-quanto-detto-mio-precedente.html

    ANNA T.

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  2. Ciao Anna T, ho letto, ma ti faccio notare che non sono un giornalista musicale e questo è un blog e non una rivista. E sinceramente delle beghe dei gruppi mi interessa solo nella misura in cui mi fanno ridere e ci posso fare dell'ironia. Detto questo, posso dire con certezza che Giuseppe è in gamba e magari i Muzak me li andrò ad ascoltare, con calma. Spero che continuerai a leggere questo blog!:)

    rico

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  3. Ciao rico.
    La mia non era affatto una critica a te e, citando Zappa, mi riferivo non alle tue parole ma a quelle di rockit e simili, volevo solo sottolineare che spesso nel panorama musicale del "ti piace vincere facile?" niente è come sembra e che prima di scrivere una recensione bisogna sapere tutto ciò che c'è da sapere, tutto quello che non si sa perchè non è stato riferito dalla singola "campana". Sai, conoscendo i fatti e avendo vissuto da vicino la storia dei Muzak, sentivo di farti sapere "da dove cappero sbuca" Giuseppe Calignano, visto che te lo sei anche chiesto tu stesso nel post. Tutto qui. Per quanto riguarda il tuo parere sulle capacità di Giuseppe, è un tuo sacro diritto esprimerlo, ci mancherebbe!

    Saluti, AnnaT

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  4. Per la cronaca: a me non interessano le "beghe" tra gruppi. A me sta a cuore la verità. E non solo nella musica. Mettere in evidenza un musicista o un gruppo, accorgersi di lui solo perchè le più "grandi" riviste di musica ne parlano bene, per me è molto superficiale. Più dello sparlare di beghe.
    E il risultato è che chi conosce i fatti come me deve leggere una falsità dopo l'altra...
    Prendendo come esempio Calignano, Rockit lo definisce ex leader dei Muzak. Credo che una rivista sappia benissimo cosa significhi la parola leader, giusto? Allora lo ha scritto per sbaglio o è stato l'intervistato a dire che era il leader, quando non è affatto così? Sembra un dettaglio irrilevante ma ti assicuro che "serve". Dire di essere stato il leader dei Muzak significa portarsi dietro buona parte, se non tutta, del bagaglio d'idee messo su con le proprie forze da tutti i componenti del gruppo. Significa avere "farina" sufficiente per impostare una intervista che lasci il segno.

    Ps:Scusami ma questa parte non riusciva a pubblicarmela ieri, non so perchè, forse dovevo dividerla, come ho fatto ora.

    Anna T.

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  5. Anna, non so che dirti, hai scritto un sacco di roba! Di sicuro dalla verve che ci metti devo supporre che ci sia un problema che ti ha toccata profondamente... Però, da quel poco che ho conosciuto Giuseppe, mi è sembrato una persona umile e quindi non riesco a immaginarlo come un mostro che crea l'impero con le idee degli altri. Il tempo dirà se ha talento vero o è solo un furbetto, e lo stesso sarà per gli altri Muzak. Purtroppo dalla stampa musicale non si può pretendere troppa giustizia, anche se io sono il primo ad accusare i giornalisti di servilismo clientelismo e superficialità. Ma mi rendo conto che hanno anche loro i loro cazzi (economici innanzitutto) e sarebbe già tanto se giudicassero bene la musica indipendentemente dalle storie personali dei musicisti.
    E poi concludo con Leopardi: il mondo è una fottuta merda pieno di ingiustizie e la musica è un pianeta sudicio. Bisogna solo farsene una ragione e riderci sopra! E suonare per passione.
    ps se i Muzak vogliono possono pubblicare qui qualcosa, ma io sconsiglio. Non sono per l'accanimento! :)

    rico

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  6. Caro rico, difficile starmi dietro, lo so ;)
    Non vi è nessun accanimento nelle mie parole.
    Io non conosco personalmente Giuseppe Calignano e non ho nulla contro di lui. Ho preso lui come esempio per "smascherare" la grande superficialità delle riviste di musica alle quali spesso anche tu stesso ti appoggi per rendere i tuoi post degni di essere letti. Tutto qui. Per quanto riguarda il mio "problema": io ho seguito la storia dei Muzak dal loro esordio fino al loro scioglimento, essendo una grande appassionata di "un certo tipo di musica", quella che oltre a colpire in qualità, lo fa anche filosoficamente. Ero sempre presente ai loro concerti e ho avuto anche modo di parlarci di persona per complimentarmi e acquistare il loro meraviglioso album. Ma poi tutto è finito e mi è dispiaciuto molto.
    Per questo motivo, so per certo che Calignano non ne era il LEADER.
    Ma forse sono ancora una delle poche a credere che "le parole sono importanti".

    ps: i Muzak che ho avuto il piacere di conoscere io detestano questi discorsi, si saziano di sola musica. I contorni e le briciole li lasciano a chi ne ha più bisogno.

    Ciao,
    Anna T.

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  7. Ah ok, avevo frainteso. Pensavo fossi una loro amica, mentre così cambia la prospettiva di quello che dici. Ma ora basta così, no?

    r

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  8. per me puoi cancellare tutto e sostituirlo con:
    "bel blog, complimentissimi!"
    se ti fa più piacere così.. ;)

    Ciao!
    Anna T

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  9. None Anna, non è questo il punto. Le critiche vanno benissimo anche perchè il blog diventa più piccante, cosa che probabilmente ti farà inorridire.
    Il punto è che a un certo punto bisogna dare il giusto peso alle cose.
    Eppoi certi punti di vista ahivoglia a dscuterli sul web.. non la finisci più. Perciò tagliamo!
    bye

    rico

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  10. Sei tu che continui rico.
    Per quanto mi riguarda, non sarei neppure entrata in questo blog se non mi fossi imbattuta per caso in quel post, per altro anche vecchio.
    Le critiche o le accetti o non le accetti e se l'avessi accettata non avresti risposto. E' inutile prenderci in giro. Qui quello accanito e irritato mi sembri tu, alla fine.
    Io ti ho già salutato educatamente 3000 volte fa. E lo rifaccio...

    Ciao! ;)

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