venerdì 16 aprile 2010

Primavera Sound. A Barcellona sanno.

Per festival della taglia del Primavera Sound bisognerebbe trovare un’altra denominazione, tipo gigafestival, o terafestival… se no finisce che li confondiamo con le cosette che si organizzano da queste parti.
Chi è interessato alla materia indie, qui, cioè a Barcellona, può tastare il polso della situazione a livello globale e fare un aggiornamento personale vedendo e conoscendo in carne e ossa tutte le tonnellate di download di un anno intero. Si può fare anche molto “networking”, in ogni senso eheh. Insomma una specie di paradiso artificiale della musica dove fare un’immersione totale e staccare la spina del resto delle cose terrene. Unica controindicazione, il tasso di snobismo potrebbe essere da livelli d’allerta, ma questo probabilmente sarà un problema solo per gli italiani che incontrano altri italiani.
E comunque un dato è certo, al Primavera Sound c’è il meglio della produzione indie che possiate vedere tutta in una botta in Europa. No trash, no nazional popolare, no commerciale. Il cartellone, immenso, è tutto scelto da gente che capisce e che allo stesso tempo detta le leggi, che volenti o nolenti, tutti noi qui seguiamo.
Non vi faccio i nomi degli ospiti perché dovete impressionarvi da voi andando qui. Tanta roba che usciti da lì rischi di vomitare al primo stereo acceso che trovi. Tanta roba sofisticata che ascoltare Vasco potrebbe per una volta dare un effetto rassicurante. Vabbè dai è un'iperbole.
Il biglietto dell’intero festival è stato in promozione fino a ieri a partire dalle 100 euro circa a scatola chiusa dall’estate scorsa fino alle 180 attuali. Tranquilli, pare che non lieviti oltre.
Sarebbe da farci un volo.

rico

2 commenti:

  1. Davvero molto interessante,ci si potrebbe pensare seriamente ad eventi del genere...iddri sapinu...

    "SENCASOMAI"

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  2. sarebbe già qualcosa se andassi alle feste di matrimonio!

    r

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