Si inaugura con questo post la rubrica dedicata alla Black Music. Di volta in volta vi segnaleremo dischi e curiosità riguardanti l'universo nero (ma l'universo è nero!). Questà è la parabola esistenzial-musicale di chi scrive: un'adolescenza da b-boy, poi i vent'anni ad esplorare altri generi, ma con un occhio di riguardo a certi fenomeni e a certe evoluzioni del soul. Non aspettatevi quindi il pezzo su 50 cent, ok?
Jackson e Conti sono i cognomi degli artisti che hanno dato vita al progetto e realizzato il disco Sujino: Otis Jackson jr, meglio noto come Madlib (ma questo è solo uno dei suoi tanti alter-ego) e Ivan "Mamao" Conti, percussionista degli Azymuth (gruppo di jazz-fusion brasiliana, quelli di Jazz Carnival, la sigla del programma Mixer di quell'assetato di sangue di Minoli, n.d.r.). Come al solito Madlib visita un Paese e rivisita un genere, questa è la volta della musica brasiliana della metà dei Sessanta, inizi dei Settanta: Luiz Eca, Chico Buarque, Joao Donato, Baden e Vinicius, Marcos Valle, Dom Um Romao, Airto Moreira e ovviamente gli Azymuth. Anche in quest'episodio è chiara l'attenzione del negretto per la superficie del suono e per il gioco combinatorio, il tutto supportato dalle partiture di batteria e percussioni registrate per l’occasione da Mamao.
Su tutt'altro fronte troviamo due musicisti classici, Miguel Atwood-Ferguson e Carlos Nino, impegnati in un'operazione geniale: i due hanno realizzato una suite da quattro pezzi dell'incredibile Jay Dee, al secolo James Dewitt Yancey, il grande produttore hip hop scomparso tre anni fa. Non era semplice riarrangiare per un'orchestra di 40 elementi le partiture essenziali e i ritmi sincopati dei pezzi di Jay Dee e io vi assicuro che il risultato è emozionante (immagino che se c’è un paradiso, Jay Dee sta già remixando la suite, un remix al quadrato!). Ehm ehm, ora è venuto il momento di spiegare il titolo del dell'album (sono disponibili solo i vinili, ma si possono scaricare i pezzi a prezzi modici sul sito della Stones Throw): la suite è per Ma Dukes, la mamma di Jay Dee che è stata colpita dalla stesso male del figlio, il lupus: i proventi delle vendite andranno a lei che, per una clausola contrattuale, non vede il becco di un quattrino delle royalties dei dischi di J Dilla. Lo abbiamo detto sottovoce, perchè le buone azioni non hanno bisogno di pubblicità extra!
Brasi
brasi, sei un tenerone!
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