Bonnie Prince Billy è più brutto di quanto immaginassi. Forse è anche più brutto di Will Oldham, se non fosse che sono la stessa persona. Bonnie, come lo chiamano dal pubblico, è brutto sì, ma forse tanto brutto quanto artisticamente geniale. Equazione che potrebbe convincermi che se tutti fossimo meno belli, saremmo persone migliori.
A parte questo però, Bonnie, o Will, il suo fascino lo scatena sul palco.
A parte questo però, Bonnie, o Will, il suo fascino lo scatena sul palco.
La serata è di quelle primaverili e incerte, che esci con la luna e torni con la pioggia, completamente zuppo. Arriva tanta gente, ma non abbastanza per riempire quel capannone che è l’Estragon. Tutti però sembrano in trepida attesa e questo mi consola. Sul palco c’è ancora una certa Susanna Wallumrød, capelli rossi, tratti nordici. Mi dicono che sia norvegese. Suona il piano e canta con lirismo e intensità, accompagnata da un contrabbasso e un violino. Peccato che nessuno se la cachi e che le tristi melodie siano sovrastate dalle chiacchiere sotto il palco e dal crepitio di bicchieri di plastica vuoti. Un po’ “du’ palle”, in realtà, ma sul finale chiama sul palco Bonnie e l’attenzione per un attimo ritorna. Poi arriva il momento. Mi avevano parlato di Will Oldham e di quanto fosse fantastico da solo, con una chitarra e un’armonica. Questa volta è in Italia per presentare il suo nuovo “Beware”, ennesimo capitolo di una discografia fra le più prolifiche. Per farlo si è portato dietro un bel gruppo con il quale pare abbia instaurato una complicità perfetta. E l’esibizione lo conferma. La violinista, nonché voce di contrappunto, è davvero niente male e l’attenzione la rivolgerei solo a lei se Bonnie non si scatenasse in quel modo. Niente capriole, niente rutti o sputi, è chiaro, ma un coinvolgimento che parte dalla sua voce, così calda e sicura di sé, per arrivare alle movenze country del non-chiomato qual è, con la lunga barba, gli occhi incavati e la panza turgida e a palla, quasi finta.
Fra ballate da prateria texana e pezzi rock, il concerto scorre che è un piacere e tutti sono così concentrati, che quando qualcuno alza un po’ la voce, decine di teste si voltano all’unisono con sguardi sprezzanti verso l’incivile e insensibile chiacchierone. Non chiedetemi quali pezzi di quale album ha suonato, chiedetemi solo com’è stato e vi risponderò “davvero notevole”.
Tone
Fra ballate da prateria texana e pezzi rock, il concerto scorre che è un piacere e tutti sono così concentrati, che quando qualcuno alza un po’ la voce, decine di teste si voltano all’unisono con sguardi sprezzanti verso l’incivile e insensibile chiacchierone. Non chiedetemi quali pezzi di quale album ha suonato, chiedetemi solo com’è stato e vi risponderò “davvero notevole”.
Tone
un pezzo notevole!
RispondiEliminabrico
Dovreste tradurre ed inviare a Bonnie i primi 10 righi di questo pezzo :D
RispondiEliminaSe non lo fate voi, lo faccio io!