mercoledì 6 maggio 2009

Misteri della musica italiana: i Mariposa. A Novoli l'8 maggio.

Manuel Agnelli ha avuto il merito, con la sua ormai leggendaria apparizione a Sanremo e conseguente consacrazione su XL, di identificare una nuova categoria in Italia. La classe è costituita da tutte le altre pecorelle che potenzialmente possono o non disdegnano di collaborare con lui. In questa specie di ovile sui generis, rientrano, ahimè anche i Mariposa. Ecco, lì in mezzo, con tutto il rispetto, ci stanno benissimo. Ce le hanno tutte: sono alternativi (in maniera italiana); si dichiarano "fieramente indipendenti"; conoscono poco il punk; sono molto istruiti; amano la letteratura e il teatro grottesco; hanno pretese cantautorali; non si prendono sul serio, non per una forma di leggerezza postmoderna bensì perchè non hanno, giustamente, il coraggio di farlo; infine, ostentano la loro ironia, che, sappiamo bene, è una roba letteraria e per questo di valore. Eppure cazzo in Italia i Mariposa vanno fortissimi. La curiosità mi ha fatto tornare sul loro space per vedere se mi stavo sagliando, ma il malessere è il medesimo a quello che provo nell'ascoltare La Centrale Elettrica o Baustelle - il mio corpo in questi casi è il mio miglior interlocutore e finisco sempre per dargli ragione: Agnelli>emicrania, Vasco>scorregge; Baustelle>nausea, Agnelli al 1°maggio>vomito, al contrario FitnessForever>benessere diffuso... Detto questo, io, giuro, mi dispiace essere spietato e vorrei rispettare il lavoro di un gruppo di artisti, veri o presunti che siano, che si danno da fare e credono in quello che fanno. Così, vi prego, andate a vederli a Novoli e se riuscirete a convincermi che sto raccontando idiozie sarò contento. A molti piaceranno un casino, nel loro bricolage di teatro surreale e musica, nei loro testi assurdi, nelle composizioni grotesque che, proprio per esser buoni, ricordano vagamente Bonzo Dog Doo Daa Band e le sonorizzazioni di Monty Python. Piaceranno a tutti quelli che si sentono diversi dal paese "reale" di Vasco e Giusy, ma che pensano che la cosa alternativa sia proprio Agnelli, solo perchè non conoscono bene tutto ciò da cui Agnelli attinge riproducendolo in modo deforme e cioè, per farla breve, la buona popular music anglosassone e il cantautorato italiano. Appena questo pubblico capirà cosa è che Agnelli e compagni emulano e rielaborano in malo modo, solo allora si darà il giusto valore a maestri e mestieranti.

rico

6 commenti:

  1. Azzo... bello tosto direi!

    MatAnza

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  2. SI lo so, al prossimo sarò buono buono prometto. R

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  3. sìsì, ma nn toccatemi Vasco, se no impenno col Sì e vi picchio a tutti con la cinghia :-D

    (in realtà a me Vasco piace davvero, ormai è prossimo alla senilità e allo sputtanamento per soldi, ma io le canzoni, come è noto le so tutte a memoria)

    Brasco

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  4. Brasco??? uhauhauahuahauhauhauhauahauhauah... geniale!!

    MatAnza

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  5. Disapprovo completamente la vostra linea, non riconosco nulla di sensato in tutto quello che scrivete, la vostra visione della musica è miope e autoreferenziale.
    Sono sicuro che il disco dei Mariposa sarà tra i 10 dischi dell'anno di Rumato.

    Andrea Bramini

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