lunedì 22 giugno 2009

Pace, amore, oscenità e furore

Ad Odelay piace anche il cinema, soprattutto quando parla di musica. Dal 10 al 15 giugno si è svolto a Bologna il Biografilm, un festival ricco di documentari e pellicole che quest'anno hanno spaziato da Julien Temple alla rievocazione di Woodstock.
A contatto con i personaggi chiave del festival del '69 c'è stato modo di riflettere su come sia evoluto il modo di intendere la musica e l'aggregazione sociale legata ad essa. E' stato triste avere la conferma di quanto quella stessa generazione sia cambiata radicalmente, perdendo molta parte dei valori che la caratterizzarono. E così quelli che un tempo organizzarono quell' ammucchiata di hippy ora per lo più si odiano divisi da interessi economici ed invidie infantili.
Il conflitto è animato soprattutto da Elliot Tiber ed Artie Kornfeld, personaggi a dir poco singolari. Il primo è l'autore del libro che ha ispirato l'ultimo film di Ang Lee, Taking Woodstock; il secondo è una delle due menti ideatrici di Woodstock. Elliot ha fatto soldi a palate mentre Artie è rimasto perlopiù solo un nome su Wikipedia e una voce in qualche radio web. E da lì la diatriba. Artie accusa l'altro di aver ridotto la memoria di Woodstock ad una storiella di finocchi; Elliot nega da parte sua il ruolo di Artie, spostando i meriti sul solo Michael Lang, "vero padre ed ideatore di Woodstock".
Presente era tra gli altri anche Michael Wadleigh, il regista dello storico documentario di 4 ore sull'evento, l'unico fra gli ospiti veramente capace di rappresentare ancora quell'epoca e quello spirito. Condivisibile o meno, ma sincero e coerente con i suoi discorsi sulla pace e il suo idealismo senza tempo.
Oltre alle parole dei protagonisti, gli spunti di riflessione generazionale sono giunti soprattutto dalle visioni che hanno accompagnato la sei giorni.
Basta, ad esempio, guardare il documentario My Generation per comprendere quale divario ci separi da ciò che fu. In questo senso forse Glastonbury è ancora il festival che meglio di tutti riprende quella tradizione, adattandola ovviamente all'attualità. E per questo c'è l'omonimo film del mitico Julien Temple, di sicuro la figura più carismatica dell'intera manifestazione.
Da segnalare, inoltre, il lungometraggio su James Brown (The Night James Brown Saved Boston), documento imprescindibile per chiunque ami la black power e Decostructing Dad, una chicca sulla figura leggendaria del padre dell'elettronica Raymond Scott, diretto da Stan Warnow, già montatore del sopra citato Woodstock.
E chissà che Odelay quest'estate non ve li regali in drive-in ;)

Stay tunes!

Tone

Filmografia Woodstock (vedi qui)
Filmografia Julien Temple (vedi qui)




4 commenti:

  1. Chi è il vecchio vicino a Squagghiatone?

    rico

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  2. Era una battuta Tone, per dire che sei più famoso tu! Come la barzelletta di Papa Caliazzo...

    rico

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  3. io non lo conosco questo elliot tiber...

    silvio berlusconi

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