mercoledì 26 gennaio 2011

Verdena 2011. Aspetta prima di dire Wow.


Questo bloggo si è preso una pausa come si può vedere… Ma è anche il periodo, c’è gelo: discografico, meteorologico, e psicologico.

I Verdena con il loro ultimo Wow (Universal) però svegliano la voglia di dire qualcosa, perché in un modo o nell’altro sono un caso nazionale. Premetto che è (per me) impossibile dare un giudizio sintetico su questo bestione di disco, lungo, doppio, ambizioso. No perché qui, esplorando tra blog e zine, già vedo in giro apologie sfrenate. Grazie al cazzo, facile fare le lodi sperticate di un gruppo già di buona reputazione che si mette a fare le cose difficili – tanto poi quand’anche arrivi qualcuno a smerdare quella recensione essa sarà già andata in prescrizione, ma il consenso dei lettori/fan messo comunque nella saccoccia del recensore.
Ciò detto, non vorrei rifilarvi l’ennesima recensione, googlate. Mi limito ad alcune considerazioni: i Verdena li conoscete e grosso modo sapete cosa li ispira (Motorspycho, Nirvana, ecc.); stavolta hanno veramente sudato sul questa loro opera; la ricerca si sente e i risultati di stile ci sono. Ci sono in termini di maturità del suono – suona proprio bene, merda! - del mix, degli arrangiamenti, vedi quei piani vibranti… Pur infischiandosi delle mode riescono a loro modo ad essere attuali, mischiando le vecchie vecchissime influenze nineties a certo suono contemporaneo, (QOTSA? Jennifer Gentle? ..in Castelli Per Aria addirittura mi ricordano i Grizzly Bear, oohhh). Ci sono diversi momenti belli (Scegli me, Miglioramento, Castelli per Aria, Nuova Luce, Rossella Roll Over) ma forse mai bellissimi. Spero che un ascolto più approfondito mi smentisca su questo.
Ora invece esprimo il mio timore: che cioè quell’ accidenti di italiano continui a non calzare bene sul rock, che Alberto – o chi per lui – non sia un grande paroliere e che se avessero optato per l’inglese sarebbe filato tutto meglio (ma, giustamente, non sarebbero stati i Verdena).
L'ultima considerazione è che i Verdena sono dei bravi ragazzi che credono nella musica e nessuno si sogni di accostarli a gente come i Negroamaro (che sanno anche scrivere e suonare, ma sono
irrimediabilmente tamarri, i Verdena invece no).
Comunque molto bravi e consigliamo il loro concerto a Modugno (Bari) al New Demodè.
Vi lascio con questo video in odore di Animal Collective, de noantri però.

rico

4 commenti:

  1. comunque l'italiano in certi pezzi secondo me non dà fastidio, anche perché la voce è ben integrata con gli strumenti
    poi le parole lasciano il tempo che trovano, ma mi pare che abbiano cercato di puntare più sulla musicalità dei testi, come si faceva con la vecchia buona musica italiana, quindi io alzo il pollice

    tone

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  2. federì me pari u ddariu

    brasi

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  3. brasi tie si troppu reggae per capire ahah!!
    @tone, non concordo, cmq non fa niente, per questa volta non lo libero..........

    r

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  4. Bravo Rico! D'accordo su tutto. Maristella.

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