venerdì 3 giugno 2011

Odeliani reduci dal Primavera Sound Festival


Difficile riprendere a parlare di musica, suonare, andare ai concerti, organizzarne dopo essere stati al Primavera Sound. E’ una cosa così grande che da una parte ti ricordi di essere la merdina che sei, dall’altra però ti bombarda tanto di stimoli che alla fine ti si riattivano le sinapsi. Perciò non ve la prendete se qui o su feisbook scioriniamo le nostre esperienze di decine di live visti nell’arco di tre giorni.
L’altro giorno hanno pubblicato i numeri: 140mila presenze circa (tutta gente che ha sborsato dal bigliettone verde al giallo, mica la Notte della Taranta che è gratis!); circa 270 live divisi su sette palconi enormi, oltre ad altri ministage e all’Auditorium. Tra un palco e l’altro 400-500 m di distanza e se considerate che uno si spara almeno 10 spostamenti al giorno 5 km di spola sono inevitabili. Un massacro. Se poi consideri che il fruitore medio del Primavera Sound è un famelico divoratore di indie – nonché hipster bello/a stilossissimo/a dalle gambe magre, asociale –, gli spostamenti diventano 30 al giorno e i km percorsi 15. Una specie di tortura. D’altra parte è facile che scatti la sindrome da figurine Panini, a chi ne ha di più e con maggior punteggio.
Per esempio un Belle and Sebastian vale tanto, come Mogway, come anche Flaming Lips (in foto), non fosse che per lo spettacolo di bolle e palloncini con tanto di Wayne Coyne che cammina sul pubblico chiuso in una bolla gigante di plastica.
Noi di Odelay assegniamo il maggior punteggio al live dei Fleet Foxes (sublime) e qualcuno di noi dà il massimo a Sufjan Stevens, a cui il PS ha riservato l’Auditorium con prenotazione, vista l’eccezionalità dell’ospite. Altre rivelazioni eccellenti sono state James Blake (trooppo futuristico), i Battles (futuristici pure loro), i vecchi Swans in ottima forma, Big Boi e la lista è ancora lunga. Molto lunga. E infatti mi sono rotto e spero che prendano la palla gli altri due schifosi di questo blog per raccontarvi il loro Primavera Sound, questo festival che racchiude tutta la best new music degli ultimi anni e si candida di diritto a miglior festival indie d’Europa… forse del mondo. A presto.

Rico

2 commenti:

  1. Gli alieni votano Flaming Lips. Anche Caribou spettacolare.

    aliena

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  2. mogwai si scrive con la i..invece hipster l'ha scrittu buenu...mah..

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