Il Sudestudio è nu pezz’e core del Salento rock. Fu fondato a metà anni Novanta in una specie di casa coloniale da una muta di skaters randagi della Campi Salentina epoca SCU per registrare un po' di punk rock fai-da-te. Da lì in poi tutto il meglio del rock locale, tra hc, metal, poi indie e pop è stato cotto e dorato al Sudestudio, che ora è diventato un serissimo studio di registrazione, enorme, proprio accanto alla vecchia Casa Rossa.
L’8 luglio, per l'inaugurazione ufficiale, Stefano "Mr. Sudestudio" Manca ci regala un indie festival gratis con gli Stereo Total, band berlinese amata anche qui da noi in Salento, che in tanti hanno provato a portare giù, ma che al massimo s’è fermata a Bari.
Ritorno graditissimo per i guaglioni napoletani Fitness Forever e Gentlemen’s Agreement e per gli strei della famiglia Sudest: Thousands Millions, Girl with the Gun, Il Genio. Ricca anche la console con Play girl From Caracas, Tobia Lamare, Populous.
E' da tempo che gli Stereo Total sono nei sogni di Odelay. Sono anni che li corteggiamo, ma purtroppo non siamo ancora riusciti ad incastrare le disponibilità. L'ultimo tentativo sfumato risale a prima di quest'estate e dato che sabato scorso erano a Bologna ci siamo intanto accontentati di andarli a vedere.
“Brasi svegliati è tardi… Brasi dobbiamo andare!” Eh? Non capisco… Ero uscito per l’aperitivo, ma che ore sono? “Sono le 10, è tardi dobbiamo andare”. Ah già, il concerto degli Stereo Total. Ma mai sentito di un concerto alle 10 e mezzo di sera a Bologna. Sì, mi alzo, altrimenti chi lo sente quel mostro di Tone. Latinamente mostro, nel senso di fenomeno. Eh sì, Tone è il mio amico coinquilino con la folta capigliatura e con un pedigree da gran bella bestia: musicista, giornalista e scrittore alla John Fante e non ultimo latin lover. Uno che ultimamente gli va tutto (o quasi) bene. Uno che ferma gli autobus in piena corsa con la sola imposizione delle mani, e poi ammansisce l’autista con un fottutissimo “grazie”. Sì, è deciso, mi alzo, anche se ho la bocca impastata e la testa che gira. Mi sa che ‘sta serata nasce male.
Mi vesto ed usciamo. In mezz’ora siamo lì, dopolavoro ferroviario, via Serlio. Appena arrivati mi rendo conto che non c’è un’anima. Breve imprecazione. Non ho voglia nemmeno di litigare. Andiamo al bar del dopolavoro. C’è aria viziata, aria formaggiosa. E i tipi dietro al bancone che non mi cagano. Decido di uscire. Vedo la gente scema stasera, lasciatemi stare. Meglio entrare nel locale, almeno dentro non fa freddo. Il buttafuori mi sorride. Una volta dentro ci mettiamo a sedere, mentre aspetto che il sangue ricominci ad affluire al cervello e che il locale si riempia. Passa poco che una tipa si avvicina e attacca bottone con il mio amico. Neanche male. Ma è logorroica, gli attacca una pippa su Dente che è meglio de Le luci della centrale elettrica e alla domanda “tu sei Beatles o Rolling Stones?” mi rendo conto che stavolta gli dei mi hanno risparmiato. Io vedo la gente scema, baby, ma stavolta sei tu.
Comincio a respirare meglio, mi ricordo di che figata di gruppo sto per vedere e allora i neurorecettori ricominciano a pompare dopamina. Poi si accendono le luci ed eccoli lì, gli Stereototàl. La testa ora è più leggera e rimbalza al suono della musica. Mentre il nostro novello Arturo Bandini, accanto a me, recensisce già mentalmente tutto quello che vede.
Così Tone:
“Per chi non li conoscesse, gli Stereo Total sono un duo franco-tedesco che suona electro-qualsiasi-cosa. Dalla dance al rock-a-billy, dal pop alla techno, con pochi effetti e qualche chitarra si divertono a costruire pezzi che oscillano fra il divertentismo e le sigle per i cartoni animati, per un risultato tutt'altro che banale. Lei, Françoise Cactus, è una parigina poliglotta dalla voce infantile, un concentrato di simpatia affascinante. Lui, nome d'arte Brezel Göring, è la parte tedesca votata all'ironia del trash, pazzo quanto basta per coinvolgere anche il pubblico più assopito. Entrambi hanno superato i quaranta, ma sul palco hanno ancora la freschezza dei ragazzini all'uscita da scuola e l'ilarità della vostra sit-com preferita”.
Bella storia ragazzi! Mi sono ripreso alla grande.
Con Odelay abbiamo deciso che presto ci riproviamo. Perchè noi di Odelay siamo tenaci.
Nel frattempo fatevi un giro sul myspace e sul loro sito.