Cari Odelayani, non abbiamo ancora assimilato per bene alcuni bei dischi pop 2009, chè subito si presenta l'occasione per parlarne di nuovi, belli pronti al consumo.
Il primo gruppo a venirci incontro sono gli inglesi These New Puritans, abbastanza sottovalutati finora, schierati in quella finta ondata mediatica che è stato il funk-punk prima e accostati poi anche al nu-rave ( che fantasia!) dai giornalisti d'oltremanica, assieme a Klaxons e Bloc Party.
Il primo gruppo a venirci incontro sono gli inglesi These New Puritans, abbastanza sottovalutati finora, schierati in quella finta ondata mediatica che è stato il funk-punk prima e accostati poi anche al nu-rave ( che fantasia!) dai giornalisti d'oltremanica, assieme a Klaxons e Bloc Party.
Vista l'assenza da qualche mese dei suddetti, vuoi per questioni discografiche ma soprattutto per scarsa inventiva, i TNP, venuti fuori già nel 2006 per la Angular records (Long Blondes, Cristal Stilts, The Violets), sputano fuori questo " Hidden " , secondo album, e si allontanano anni luce dalla solita schiera pop-bands figlia della tradizione, guardando al punk in maniera insolita, un pò oscura e sicuramente figlia della moderna fascinazione del lavoro del copia -incolla fatto in studio da molti. Ascoltare con cura per credere. Quindi altra strategia alla Vampire Weekend o cosa?
Dalla Svezia becchiamo questo duo che risponde al nome di Beach House, formato dalla blonda Victoria Legrend e dal fido Alex (?), che dopo due dischi omogenei ed abbastanza simili nelle soluzioni, danno alle stampe " Teen dreams" da loro stessi definito come "aperto, leggero, astratto libero e un invito". Ricordano i primi Club 8, altro duo svedese, e qualche anno fa sarebbero sicuramente stati scritturati dalla 4AD per questo dream-pop così smaliziato.
Alla prossima!
Miglietta A.
Dalla Svezia becchiamo questo duo che risponde al nome di Beach House, formato dalla blonda Victoria Legrend e dal fido Alex (?), che dopo due dischi omogenei ed abbastanza simili nelle soluzioni, danno alle stampe " Teen dreams" da loro stessi definito come "aperto, leggero, astratto libero e un invito". Ricordano i primi Club 8, altro duo svedese, e qualche anno fa sarebbero sicuramente stati scritturati dalla 4AD per questo dream-pop così smaliziato.
Alla prossima!
Miglietta A.
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