Il 15 di luglio passa dalla Puglia, da Giovinazzo (BA), una delle migliori indie pop band tra quelle immatricolate di recente. Sono i Morning Benders, dei californiani portati al successo mondiale anche grazie alla mano fatata di Chris Taylor dei Grizzly Bear. A parte il noto sponsor che gli ha rifinito degli arrangiamenti da accapponare la pelle, i MB hanno dei pezzi a tratti deliziosi che mandano in brodo di giuggiole i ragazzi innamorati. Lo sanno bene quelli di Rough Trade, che da Morrissey in poi di smancerie se ne intendono e infatti hanno ingaggiato la band per il secondo album, Big Echo, quello del successo.
Basterebbe il brano d’apertura Excuses per consacrarli negli scaffali di dischi dei love addicted: pura elegia buona per le vostre personali vacanze romane. Non da meno Promises, che mostra bene come I Benders siano una versione con la glassa sopra delle band indie/pop/folk di ultima generazione tra cui inseriamo pure gli stessi Grizzly Bear e i Broken Social Scene (di cui qualche post sopra). Segnaliamo anche Cold War (Nice Clean Fight) e l’indierockeggiante All Day Daylight. Pop melenso per gente che ha amato il post rock. Caricate le macchine fuckin' pugliesi.
rico
Basterebbe il brano d’apertura Excuses per consacrarli negli scaffali di dischi dei love addicted: pura elegia buona per le vostre personali vacanze romane. Non da meno Promises, che mostra bene come I Benders siano una versione con la glassa sopra delle band indie/pop/folk di ultima generazione tra cui inseriamo pure gli stessi Grizzly Bear e i Broken Social Scene (di cui qualche post sopra). Segnaliamo anche Cold War (Nice Clean Fight) e l’indierockeggiante All Day Daylight. Pop melenso per gente che ha amato il post rock. Caricate le macchine fuckin' pugliesi.
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